Proprietà e produzione della farina di castagne
Quali sono le proprietà e come si ricava la farina di castagne? Quali sono i suoi utilizzi più comuni e i piatti che hanno fatto la storia della cucina italiana? Cominciamo dalla realizzazione della farina.
Si ricava grazie all’essiccatura e alla macinatura delle castagne.
Il colore che si ottiene è un marrone molto chiaro, quasi un nocciola, e la consistenza è finissima.
Il suo sapore è dolce, ma si presta alla perfezione anche per i primi piatti, soprattutto se è accompagnata dal sugo di carne.
Le proprietà delle castagne sono davvero molteplici. Infatti, la farina si ottiene grazie alle castagne secche, che sono ricche di carboidrati e di sali minerali essenziali. Tra i sali presenti nella farina di castagne, troviamo il ferro, il sodio, il fosforo, il cloro, il potassio, il calcio e il magnesio.
Oltre a questi nutrienti, la farina di castagne ci fa fare il pieno di proteine, di vitamine e di fibre. Per quanto riguarda le vitamine, sono presenti in larga misura tutte le vitamine del gruppo B, la C e la PP.
Mangiare castagne è particolarmente indicato per gli sportivi e per chi soffre di sbalzi di umore a causa dello stress e dell’ansia.
Tutti gli utilizzi della farina di castagne
Con questa farina, potrete creare numerose ricette originarie della tradizione montanara. Dai dolci fino ai primi piatti, la farina di castagne è la base perfetta per preparare dei deliziosi manicaretti fatti in casa.
- Castagnaccio
- Gnocchi alle castagne
- Tortelli di castagne
- Frittelle dolci di castagne
- Crepes con farina di castagne (anche note con il termine di “necci”)
- Pane con farina di castagne
- Polenta dolce alle castagne
- Manafregoli o manufatoli
- Panzerotti dolci di castagne
- Pattona (simile al castagnaccio)
Oltre a questi piatti tipici, avete libera scelta di preparare anche torte, ciambelle, muffin… si presta molto bene ai dolci. In terra ligure, sono famose le tagliatelle con farina di castagne, il tipico piatto delle feste, preparate con un sugo di carne molto speziato. In Toscana, si accompagnano con il ragù di cinghiale o di capriolo.