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Volantino Humus

Lo smaltimento dei residui delle lavorazioni è un obbligo sanitario

particolarmente rognoso che nel passato è stato sottovalutato, ma senza particolari conseguenze nonostante la materia dei rifiuti sia oggetto di attività normativa che continuamente si aggiorna e diviene più rigorosa.

Ora però in agricoltura giungono costantemente restrizioni e conseguenti controlli severi. Avendo previsto che prima o poi la Velinia avrebbe potuto ricevere fastidiose verifiche poiché sono da considerarsi rifiuti sia le sbucciature del secco che il bacato riveniente da selezione, il CDA ha trovato il modo nel 2020 di combinare la soluzione del problema con un vantaggio.

È stato realizzato un protocollo d’intesa con un’azienda socia che ritira la sbucciatura fornendo in concambio un valore equivalente di fertilizzante. Ciò poiché la sbucciatura, contenente nelle castagne il noto tannino, viene data in alimentazione ai lombrichi, insieme al letame vaccino ed equino che ne aumenta il deperimento organico, i quali producono quindi un humus o “vermicompost” ricco anch’esso di tannino che diventa particolarmente utile da restituire ai castagneti in produzione, debilitati da anni di parassitosi e cambiamenti climatici. In tal senso i soci che hanno sperimentato hanno riscontrato ottimi risultati sulla produzione castanicola così come nell’orticoltura di tutti i tipi.

Inoltre, oltre a risolvere un problema a costo zero che altrimenti sarebbe costato, l’introito anch’esso a costo zero dell’humus ha permesso di effettuare la campagna di sconto ai soci che molti chiedevano da tempo per dare un senso di continuità della frequentazione della cooperativa anche per coloro che da tempo non coltivano più il castagneto e dichiaravano scontento per l’assenza di scontistica per i soci sui prodotti in vendita nella sede. L’acquisto con sconto per l’orticoltura dei soci ti veniva quindi un modo per mantenere il legame del socio non più castanicoltore.

Va segnalata la particolare convenienza economica dell’utilizzo dell’humus che ai soci della velina costa 50 al quintale nonostante sia un prodotto di eccellenza fertilizzante, nel mentre un prodotto dozzinale come l’urea costa ben 85 al quintale.

Purtroppo, come tutte le novità, dalle nostre parti le proposte stentano ad essere accolte anche dalla semplice curiosità e pertanto si confida che il tempo sarà galantuomo e potrà far accettare quello che ad altre latitudini è ormai una realtà consolidata e produttiva di benefici.

Nel frattempo, godiamo del fatto che tale accordo è stato accettato dalla Regione Lazio nell’ambito della progettazione PSR 2014 2020 per la misura 4.2.1 nell’ambito dell’istruttoria che ha portato ad attribuzione di punteggio idoneo per la concessione del finanziamento concesso in data 28 gennaio 2022.

Qui potete trovare il documento con l’Accordo smaltimento residui di lavorazione – CLICK –